Plano: non compensazioni Tav ma soldi dovuti

Plano accetta le compensazioni Tav Torino-Lione chiamandole "soldi dovuti".

di Leonardo Capella

A Susa infuria la polemica sulle compensazioni accettabili per l’amministrazione Plano.

A scatenare il dibattito, che pareva sopito, sono state le dichiarazioni di Plano in relazione ai fondi Cipe destinati alle compensazioni legate alla Torino-Lione e utilizzati per il ripristino del Teatro Civico di Susa.

La precedente amministrazione, guidata da Gemma Amprino, aveva varato il progetto di ristrutturazione del Teatro Civico che prevedeva una richiesta di contribuzione dell’Unione Europea per 2 milioni e 720 mila euro ovvero l’80% del totale dei lavori (3,4 milioni di euro), la restante quota di 680 mila euro era coperta dal fondo Cipe per le compensazioni.

Plano, che sostiene di avere l’appoggio della sua giunta comunale, giustifica la scelta da una parte valutando l’estremo degrado della struttura che necessita urgenti lavori (il tetto è scrollato, N.d.R.). L’altro argomento utilizzato si basa sulla dichiarazione di Plano che “non si può definire compensazione ciò che ci è dovuto”.

A lasciare maggiormente perplessi però sono le parole che leggiamo in una sua recente intervista su ValsusaOggi dove, rispondendo al giornalista in merito alla possibilità di non ricevere i fondi Cipe, afferma: “Cercherò altri fondi e altre possibilità di finanziamento, attraverso altri bandi europei o altro” e ancora “Io è dal mio primo mandato che voglio salvare il teatro civico”.

È risaputo che la compagine di Plano ha beneficiato del voto degli aderenti al Movimento No Tav, come è nota la sua partecipazione a numerose attività contro il treno ad alta velocità.

Dunque una domanda viene spontanea, come mai l’opzione di ricerca alternativa dei fondi non sia già da tempo iniziata?

Fra i molti che hanno criticato il sindaco Plano troviamo il senatore M5S Marco Scibona con cui Plano ha instaurato uno scontro dialettico.

Scibona attacca senza mezzi termini il sindaco dal suo blog: “Dire oggi che i 9.768.001 euro stabiliti nelle due delibere CIPE aventi come oggetto Nuova linea ferroviaria Torino-Lione: «Opere e misure compensative dell’impatto territoriale e sociale nel quadro del piano di accompagnamento dell’opera» non siano compensazioni ma soldi dovuti e che io sia caduto in una trappola è ripetere lo stesso atteggiamento e lo stesso grave errore che venne compiuto con l’accordo di Pra Catinat e di cui ne patiremo le gravi conseguenze”.

Plano dal canto suo attacca dalle pagine di ValsusaOggi con queste parole: ”Nella mia maggioranza questo metodo è stato condiviso fin dal primo giorno e siamo tutti d’accordo. Scibona può fare l’appello ai suoi, ai 5 Stelle, ma non a me. I suoi sono degli appelli al vento, perché i 5 Stelle non appoggiano questa amministrazione”. 

Replica Scibona: “Per chiarezza ricordo che il M5S, per il rispetto che ha per il Movimento No Tav, decise di non presentare un suo candidato alle elezioni comunali a Susa proprio per consentire a Plano di massimizzare le sue possibilità di successo”.

Plano alla fine da un proprio giudizio sulla polemica: “Nel Pd vengo attaccato continuamente da Esposito, pur essendo dello stesso partito. Poi vengo attaccato da Scibona, pur essendo sullo stesso fronte No Tav. Se questi sono gli amici, preferisco i nemici”.

Insomma una polemica sempre più infuocata che porta alla luce vecchie ruggini (Pra Catinat) e nuove preoccupazioni, il tutto inserito nell’incombere della partenza dei lavori per il cantiere Tav a Susa e nella richiesta di “pacificazione” di Virano.

L.C. 23.05.15